Grande Guerra 1914-2014

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Gino Severini, Cannoni in azione, 1915Tre mostre per commemorare il centenario della Prima guerra mondiale, fino a febbraio 2015, nelle tre sedi del MART, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, dal 4 ottobre 2014 al 20 settembre 2015.

  1. LA GUERRA CHE VERRÀ NON È LA PRIMA. GRANDE GUERRA 1914-2014
    Mart Rovereto, 4 ottobre 2014 - 20 settembre 2015
  2. CALPESTARE LA GUERRA
    Casa d’arte futurista Depero Rovereto, 11 ottobre 2014 - 20 settembre 2015
  3. AFTERIMAGE. RAPPRESENTAZIONI DEL CONFLITTO
    Galleria Civica a Trento, 25 ottobre 2014 - 1 febbraio 2015

La guerra che verrà non è la prima. Grande Guerra 1914-2014

Ignoto, Il battaglione volontari ciclisti e automobilisti, 1915Mart, Rovereto, dal 4 ottobre 2014 al 20 settembre 2015
Inaugurazione venerdì 3 ottobre ore 18.00.

La mostra La guerra che verrà non è la prima. Grande guerra 1914-2014 realizzata con il Patrocinio della Presidenza dei Ministri - Commemorazione del centenario della Prima guerra mondiale, in collaborazione con importanti istituzioni culturali nazionali, costituisce la colonna portante di un grande progetto Mart/Grande guerra 1914-2014 che si sviluppa nelle tre sedi del Museo e si completa con un programma collaterale di eventi, incontri, convegni, appuntamenti.

La mostra è un progetto a cura del Mart, museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, che si è avvalso della collaborazione di esperti di storia e arte contemporanea. Attraverso lo sviluppo di contributi complementari fra loro, l’esposizione si allontana dalla semplice riflessione sulla storia e offre uno sguardo più complesso sull’attualità del conflitto, ancora oggi al centro del dibattito contemporaneo. La Prima guerra mondiale, di cui ricorre il Centenario, tra gli eventi più drammatici e significativi della modernità, rappresenta dunque il punto di partenza di un’indagine più ampia che attraversa la storia del XX secolo per arrivare ai conflitti dei nostri giorni.

Il Mart si misura con il più difficile, travagliato e scabroso dei temi, facendosi carico non solo del racconto della storia, ma anche dell’esposizione articolata di alcune delle verità che lo contraddistinguono. Questo progetto ha richiesto e richiede non solo oggettività e distanza ma partecipazione e chiarezza. Non basta non volere la guerra e desiderare la pace.

LA GUERRA CHE VERRÀ NON È LA PRIMA. GRANDE GUERRA 1914-2014 Mart Rovereto, 4 ottobre 2014 - 20 settembre 2015Muovendo dalla celebre poesia di Bertolt Brecht, “La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente”, il Museo prova a raccontare una storia da cui scaturisce un intenso viaggio che affonda le sue radici in quella guerra, ritrovandosi nella più tragica storia recente.

La mostra sviluppa il tema adottando molteplici punti di vista e toccandone anche gli aspetti più sensibili, delicati e talvolta controversi. Il percorso espositivo lascia emergere l’evento come risultato di una composizione narrativa in cui l’arte si confronta con la storia, la politica e l’antropologia. Ricorrendo a una sorta di complesso montaggio tematico e temporale, l’esposizione evita di seguire un preciso filo cronologico, dimostrando - tramite inediti accostamenti e cortocircuiti semantici - come tutte le guerre siano uguali e, allo stesso tempo, come ogni guerra sia diversa. L’intento non è quello di inventariare i conflitti di ieri e di oggi, né quello di misconoscere le irriducibili differenze storiche, ma la volontà di mantenere aperta la ricerca e la riflessione in un luogo in cui ricordare non significhi ridurre un evento a qualcosa di pietrificato, archiviato e definitivamente sigillato in se stesso ma, all’opposto, riveli interpretazioni e riletture capaci di esprimerne tutta la complessità. Nella mostra l’arte entra in contatto con la quotidianità, i capolavori delle avanguardie dialogano con la propaganda, la grammatica espositiva completa e rinnova il valore di documenti, reportage, testimonianze. Installazioni, disegni, incisioni, fotografie, dipinti, manifesti, cartoline, corrispondenze, diari condividono gli oltre tremila metri quadrati del piano superiore del Mart e si misurano con sperimentazioni artistiche più recenti, installazioni sonore, narrazioni cinematografiche: documentari originali, video e film. Esposti in mostra anche molti reperti bellici impiegati nella Prima guerra mondiale, ogni oggetto racconta la sua storia e il loro ritrovamento è il capitolo più recente di una vicenda ancora attuale.

Il progetto allestitivo, realizzato da Martí Guixé, traduce le due anime, storica e contemporanea della mostra, costruendo un palinsesto che tiene insieme follia, disordine ritmo, luce e speranza. Alle espressioni della contemporaneità è affidato il compito di amalgamare e scandire il percorso e i tempi della visita. Ne scaturisce una visione trasversale che tiene conto dei punti di vista della storia, dell’arte e del pensiero contemporaneo che contestualizza il passato. Un racconto sulla guerra e della guerra. Un intreccio di capitoli dedicato ad alcuni protagonisti tra cui i soldati, le donne, i bambini, le figure di riferimento sociale come i medici, gli intellettuali e gli artisti.

La mostra presenta alcuni capolavori storici provenienti dalle collezioni del Mart fra i quali opere di Giacomo Balla, Anselmo Bucci, Fortunato Depero e Gino Severini.

Una lunga serie di prestigiosi prestiti nazionali e internazionali provenienti da collezioni pubbliche e private e gallerie completa il progetto. Numerose, inoltre, le opere di artisti che hanno vissuto il dramma della Grande guerra, la lista comprende, oltre ai già citati maestri dell’avanguardia italiana, Max Beckmann, Marc Chagall, Albin Egger-Lienz, Adolf Helmberger, Osvaldo Licini, Arturo Martini, Pietro Morando, Mario Sironi ed è integrata dai lavori di registi dell’epoca come Filippo Butera, Segundo de Chomón, Abel Gance. Tragli artisti impegnati direttamente nel conflitto, un approfondimento è dedicato al fotografo cecoslovacco Josef Sudek.

In mostra è la guerra non solo come esperienza vissuta in prima persona, ma anche come pensiero ricorrente nella ricerca di molti artisti tra cui Lida Abdul, Enrico Baj, Yael Bartana,Alberto Burri, Alighiero Boetti, Pascal Convert, Gohar Dashti, Berlinde De Bruyeckere, Paola De Pietri, Harun Farocki, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, Alfredo Jaar, William Kentridge, Mateo Maté, Adi Nes, ORLAN, Sophie Ristelhueber, Thomas Ruff, Anri Sala, Artur Zmijewski.

Kennardphillipps, Photo op, 2005Vengono inoltre presentate le migliori produzioni di alcuni artisti inediti al pubblico italiano come Smadar Dreyfus che con la monumentale video installazione Mother’s Day, che si sviluppa per quasi venticinque metri, fa incontrare le voci di madri e figli della comunità drusa, divisa tra territori siriani e israeliani.

Un altro capolavoro, inedito in Italia, è la serie completa delle 15 xilografie di Sandow Birk che misurano oltre due metri e mezzo l’una. Birk narra la guerra in Iraq rifacendosi alle 18 xilografie del ciclo Les Grandes Misères de la guerre di Jacques Callot (1633) alle quali si ispirò anche Francisco Goya per la realizzazione dei famosi Desastres de la guerra (1810-1815) sulla Guerra d’indipendenza spagnola.

La celebre installazione In Flanders Fields di Berlinde de Bruyckere viene presentata per la prima volta accanto alle fotografie storiche che l’hanno ispirata, provenienti dell’archivio fotografico del In Flanders Fields Museum di Yepres (Belgio), nel quale l’artista ha trascorso un periodo di residenza.

Saranno inoltre esposti l’intera serie House beautiful bringing the war home di Martha Rosler, una tra le più note riflessioni sul rapporto fra guerra e media; Atlantic Wall di Magdalena Jetevola, installazione fotografica sui bunker della Seconda guerra mondiale, ispirata ai testi del filosofo francese Paul Virilio e l’installazione Picnic o il buon soldato di Fabio Mauri con la quale l’artista aveva creato una sorta di natura morta utilizzando reperti originali e di uso comune del periodo bellico.

Paolo Ventura, artista in residenza al Mart, già ospite della Casa d’arte futurista Depero nel 2013 con due serie fotografiche ispirate al grande maestro futurista, è stato invitato a realizzare un progetto context specific.

Infine, sarà esposto, per la prima volta dopo il recente restauro, Guerra-festa di Fortunato Depero, proveniente dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. In occasione della mostra al Mart sono stati restaurati preziosi documenti d’archivio, opere, manifesti e reperti della Prima guerra mondiale provenienti dal Museo dell’aeronautica Gianni Caproni di Trento, dal Museo Civico del Risorgimento di Bologna, dalla Soprintendenza per i beni architettonici e archeologici della Provincia autonoma di Trento e dalla Soprintendenza per i beni storici, artistici e etnoantropologici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso - Collezione Salce.

Il volume che accompagnerà il progetto interpreta il racconto espositivo attraverso i contributi di Massimo Recalcati, Rocco Ronchi, Marina Valcarenghi, Jean-Luc Nancy, Marcello Fois, Gustavo Corni, Diego Leoni, Fabrizio Rasera, Camillo Zadra, Saretto Cincinelli, Gabi Scardi, Marco Mondini, Paolo Pombeni, Franco Nicolis, e gli approfondimenti di Serena Aldi, Nicoletta Boschiero, Veronica Caciolli, Selena Daly, Duccio Dogheria, Daniela Ferrari, Francesca Franco, Luca Gabrielli, Denis Isaia, Mariarosa Mariech, Marta Mazza, Luciana Senna, Alessandra Tiddia, Elisa Trenti, Tana Vaclavikova, Federico Zanoner.

La guerra che verrà non è la prima. Grande guerra 1914-2014 è un progetto del Mart in collaborazione con Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto; Laboratorio di storia di Rovereto; Ufficio Beni archeologici della Provincia di Trento; Soprintendenza peri beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso; Dipartimento di Filosofia, Storia e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Trento; Servizio Emigrazione e Solidarietà internazionale della Provincia Autonoma di Trento.

Focus STORIA è Media Partner della mostra.

LA GUERRA CHE VERRÀ NON È LA PRIMA. GRANDE GUERRA 1914-2014 Mart Rovereto, 4 ottobre 2014 - 20 settembre 2015

SCHEDA TECNICA

titolo: LA GUERRA CHE VERRÀ NON È LA PRIMA. GRANDE GUERRA 1914-2014
a cura di Mart
con:

  • Saretto Cincinelli critico e curatore
  • Gustavo Corni professore di Storia contemporanea, Università di Trento
  • Fabrizio Rasera presidente dell’Accademia degli Agiati di Rovereto
  • Diego Leoni Laboratorio di storia, Rovereto
  • Marco Mondini coordinatore scientifico del progetto triennale “La prima guerra mondiale 1914-1918” FBK - Università di Trento
  • Paolo Pombeni direttore Istituto Storico Italo-Germanico, Trento
  • Gabi Scardi critico e curatrice
  • Camillo Zadra provveditore del Museo Storico Italiano della Guerra, Rovereto

coordinamento: Nicoletta Boschiero, Denis Isaia, con Ilaria Cimonetti
progetto di allestimento: Martí Guixé
date dell’esposizione: 4 ottobre 2014 - 20 settembre 2015
sede: Mart Rovereto
immagine coordinata della mostra: Artemio Croatto e Chiara Caucig Designwork - Udine

INFORMAZIONI

Mart Rovereto

Corso Bettini 43, 38068 Rovereto (TN)
+39 0464 438 887
numero verde 800 397 760
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.mart.trento.it

Orari

Martedì - Domenica 10.00 - 18.00
Venerdì 10.00 - 21.00
Lunedì chiuso

Tariffe

MartRovereto

  • intero: 11 €
  • ridotto DLF: 7 € (gruppi, giovani 15-26 anni, over 65 anni)
  • biglietto famiglia: 22 €
  • fino ai 14 anni: ingresso gratuito
  • amici del museo: ingresso gratuito

Casa d’Arte Futurista Depero

  • intero: 7 €
  • ridotto DLF: 4 €
  • biglietto famiglia: 14 €
  • fino ai 14 anni: ingresso gratuito
  • amici del museo: ingresso gratuito

CIVICA Trento

  • intero: 2 €
  • fino ai 14 anni: ingresso gratuito
  • amici del museo: ingresso gratuito

Biglietto unico 3 sedi Mart, Casa Depero, CIVICA

  • intero: 13 €
  • ridotto: 9 €

convenzioni sul sito www.mart.tn.it

informazioni e prenotazioni

  • numero verde 800 397760
  • Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Prenotazione obbligatoria visite guidate per gruppi: prenotazione almeno 15 giorni prima della visita, al numero verde 800 397760 (valido solo in Italia).
Solo per l’estero è attivo il numero +39 0445 230315

tariffa visite guidate:

  • gruppi: 71 €
  • gruppi in lingua ted/ing: 91 €
  • scolaresche: 50 €
  • scolaresche in lingua ted/ing: 55 €
  • costo della prenotazione: 1 € a persona oltre al costo del biglietto

gruppi: minimo 15, massimo 30 persone

prevendite online

Servizi al pubblico: Guardaroba, punto informativo, BabyMart (spazio permanente dedicato alle famiglie al piano terra del Museo realizzato in collaborazione con Casse Rurali Trentine), bookshop, caffetteria-ristorante, accesso e servizi per disabili.

All’interno degli spazi espositivi non sono ammessi zaini e borse che superino le dimensioni consentite. Orari di apertura e tariffe possono essere soggetti a variazioni; si consiglia pertanto di verificare al numero verde 800 397760 o sul sito www.mart.tn.it/info

Adi-Nes, Untitled, 1999

Il Mart oggi

Il Mart, museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, è uno dei più importanti musei europei. Nato nel 1987 come ente funzionale della Provincia autonoma di Trento, il Mart opera oggi in tre luoghi distinti: la sede principale del Museo e la Casa d’Arte Futurista Depero, situate a Rovereto, e la Galleria Civica a Trento. Quest’ultima sede è entrata a far parte del Mart, inaugurando i propri spazi nel centro storico di Trento, il 19 ottobre del 2013.

La sede principale del Mart è un ampio complesso architettonico inaugurato nel 2002 su progetto di Mario Botta e Giulio Andreolli. Concepito con l’idea di “polo culturale” più che museo tradizionale, il Mart nei suoi spazi pubblici dialoga con la Biblioteca Civica, con un grande auditorium e con una caffetteria. Oltre a produrre mostre, eventi e laboratori, ospita artisti, curatori, aziende, eventi internazionali, locali e cittadini proponendosi come meta accogliente e accessibile.

Dopo dieci anni in cui il Museo ha sviluppato il proprio patrimonio e si è posizionato a livello internazionale costruendo un sistema di alleanze, la nuova direzione di Cristiana Collu a partire dal 2012 colloca il Museo sui fronti strategici dell’innovazione, della sostenibilità e della partecipazione. Il Mart è oggi un centro espositivo di rilievo europeo, un interlocutore per i maggiori musei internazionali, un punto di ascolto e dialogo per il territorio circostante e una macchina complessa che produce stimoli continui rivolti al pubblico, agli artisti, ai collezionisti, alle imprese e alle comunità locali.

Il progetto che ha inaugurato la nuova visione del Mart e che ne ha prefigurato i successivi sviluppi è La magnifica ossessione: un chilometro vertiginoso allestito al secondo piano del Museo, scandito da quasi 3000 opere provenienti dalle collezioni museali e da interventi di artisti italiani e internazionali che si sono alternati a concerti, presentazioni di libri, video, documenti d’archivio, laboratori didattici. La mostra, inaugurata il 26 ottobre del 2012 e conclusasi il 16 febbraio del 2014, ha rappresentato uno spartiacque decisivo nella vita del Mart, rendendo accessibile il patrimonio del Museo secondo criteri inclusivi e innovativi.

Con La magnifica ossessione il Mart ha anche messo a punto un sistema di curatela condivisa da tutto lo staff che ha permesso l’emergere di contenuti inediti e realmente partecipati.

I cambiamenti in atto nello sviluppo e nella presentazione dei programmi della nuova vision si riflettono anche in una nuova centralità dei progetti di allestimento, a cui il Mart affida il compito di rendere visibile lo slancio vitale presente nell’atto stesso di costruire una mostra. Una riflessione che si ricollega del resto all’attenzione per i temi del design, delle arti applicate e dell’architettura che il Mart trae anche dall’opera di Fortunato Depero, il cui percorso di ricerca e il cui lascito - oggi custodito nella Casa d’Arte Futurista Depero - costituiscono uno dei nuclei portanti per l’identità del Museo.

Per motivi analoghi, il Mart negli ultimi anni ha inaugurato una serie di eventi espositivi costruiti su tematiche spesso solo tangenti al sistema dell’arte - nella convinzione che portare la realtà dentro le sale espositive sia più importante che segnalare la propria appartenenza nei confini di un sistema identitario. Ad esempio Progetto Cibo. La forma del gusto, a cura di Beppe Finessi, ha mostrato come la progettualità comunemente associata al design sia un elemento essenziale e fondante delle culture gastronomiche o ancora Andata e Ricordo. Souvenir de voyage, partendo da il “Tempo di viaggio” di Andreij Tarkovskij, ha stimolato una riflessione non preordinata sui diversi modi in cui si possono abitare i luoghi, esponendo una serie di oggetti legati ai temi del viaggio e della memoria.

Per riuscire a essere più aperto e accogliente, il Museo ha intrapreso un percorso di rinnovamento radicale: ha invitato in residenza artisti italiani e internazionali come Gianluca Vassallo, Paco Cao, Paolo Ventura e ha chiesto loro di entrare in relazione con la comunità locale; ha pianificato investimenti strategici in infrastrutture e personale, installando una rete wi-fi libera in tutti gli spazi pubblici, riprogettando da zero il proprio sito internet, offrendo un’inedita centralità al lavoro della propria biblioteca e degli archivi e offrendo allo staff interno maggiori occasioni di partecipazione alla comunicazione integrata del Museo, valorizzando le singole professionalità.

L’attività espositiva del 2013 si è conclusa con un progetto innovativo di grande successo: le due mostre Antonello da Messina, a cura di Ferdinando Bologna e Federico de Melis, e L’altro Ritratto, a cura del filosofo Jean-Luc Nancy. Un grande risultato di critica e di pubblico, riscontrabile anche dai numeri dei visitatori (96.007) e dalle vendite al bookshop.

Nel febbraio 2014 hanno aperto la stagione espositiva la mostra El Lissitzky. L’esperienza della totalità, a cura di Oliva María Rubio, prodotta dal Mart con il Museo Picasso di Malaga e la Fundació Catalunya - La Pedrera di Barcellona, in collaborazione con La Fábrica, e l’importante retrospettiva dedicata a Mario Radice dal titolo Mario radice. Architettura, numero, colore a cura dell’architetto Giovanni Marzari. Nell’aprile 2014, il Mart ha inaugurato la grande mostra Perduti nel paesaggio/Lost in Landscape, a cura di Gerardo Mosquera, un progetto espositivo dedicato al paesaggio contemporaneo e ai suoi molti significati: spazio, ambiente, territorio, luogo in cui si vive e da cui ci si allontana. Paesaggio naturale e paesaggio urbano.

Concludono la programmazione del primo semestre le due mostre Álvaro Siza. Inside the human being, a cura di Roberto Cremascoli, con la partecipazione di Álvaro Siza e Chiara Porcu e Scenario di terra, un nuovo progetto con il quale il Museo approfondisce il tema del paesaggio, inteso questa volta come luogo d’elezione dell’esperienza umana.

I numerosi capolavori presenti nelle collezioni del Museo, i rari materiali conservati negli archivi e il lavoro costante sulla qualità delle proposte scientifiche ha permesso al Mart di consolidare collaborazioni con musei e istituti italiani e stranieri con i quali sono costanti i prestiti e gli scambi: solo nell’ultimo anno il Mart ha collaborato, tra gli altri, con il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, con la Fundació Catalunya la Pedrera di Barcelona, con il Vitra Design Museum di Weil am Rhein.

Il 4 aprile 2014 la Giunta provinciale ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione del Mart indicando alla presidenza Ilaria Vescovi. I componenti del Consiglio sono Stefano Andreis, Carlo Feltrinelli, Matteo Lunelli, Maria Concetta Mattei.

A fine 2013, per il secondo anno, il Mart ha pubblicato un Report Annuale pensato per raccontare e misurare in maniera chiara, sintetica e accessibile la propria attività, i risultati, le strategie, le risorse.

Tra i dati maggiormente significativi relativi all’anno 2013 spiccano:

  • 2.433 opere delle collezioni del Mart sono state movimentate per prestiti
  • 95 le nuove acquisizioni
  • 56.226 le persone (adulti, bambini, insegnanti, gruppi, aziende, scuole) che hanno partecipato alle proposte realizzate dell’Area educazione, tra cui 1.132 visite guidate e 1.313 laboratori e workshop
  • 111 i ricercatori in sede presso l’Archivio del ‘900
  • 82.000 beni librari conservati in Biblioteca di cui 3.500 nuove acquisizioni, 3.294 nuove catalogazioni, 600 prestiti
  • 2.450 nuovi file ingressati dall’Archivio fotografico
  • 469.902 visite al sito web, 52.100 followers facebook e 14.000 followers twitter, 16.789 iscritti alla newsletter
  • 4.720 gli articoli di stampa sul museo e la sua attività, 33.200 gli articoli sul web
  • 103 i comunicati stampa redatti
  • 1.500 gli iscritti alla membership
  • 316 i giorni di apertura delle sedi museali
  • 202.736 totale dei visitatori 2013 (148.405 nel 2012)
  • 240.963 utenza totale (183.158 nel 2012)

MART - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto

Presidente: Ilaria Vescovi
Direttore: Cristiana Collu
Consiglio di Amministrazione: Stefano Andreis, Carlo Feltrinelli, Matteo Lunelli, Maria Concetta Mattei