CINQUANT'ANNI DOPO LA BANALITÁ DI UN GRANDE PROCESSO.
Importante incontro, questo mercoledì 13 giugno alla Libreria Europa, a Verona, in Via Tezone 6, dove il Cineclub Verona propone alle ore 18.30, sfidando gli europei di calcio in nome della grande storia, propone una riflessione sul processo Eichmann, che cinquant'anni fa segnò un cambio epocale nella storia del XX secolo.
Si parlerà dell'uomo che la filosofa tedesca Hannah Arendt definì "L'incarnazione assoluta della banalità del male", si rifletterà sulla "banalità" di sterminare sei milioni di ebrei e lo si farà con il grande rispetto che merita la memoria della Shoah. Interverranno l'avvocato e editore Sebastiano Iervolino, lo storico Maurizio Grassi, moderatore dell'incontro Ugo Brusaporco. Cinquant'anni dopo un processo che mise per la prima volta in evidenza il significato di genocidio, se ne parlerà per non dimenticare. Ingresso libero, discussione obbligatoria.
Karl Adolf Eichmann (Solingen, 19 marzo 1906 - Ramla, 31 maggio 1962) è stato un paramilitare e funzionario tedesco, considerato uno dei maggiori responsabili operativi dello sterminio degli ebrei nella Germania nazista. Col grado di SS-Obersturmbannführer era responsabile di una sezione del RSHA; esperto di questioni ebraiche, nel corso della cosiddetta "soluzione finale" organizzò il traffico ferroviario che trasportava gli ebrei ai vari campi di concentramento. Criminale di guerra, sfuggito al processo di Norimberga, si rifugiò in Argentina, ma venne poi catturato dal Mossad, processato e condannato a morte in Israele per crimini contro l'umanità. Il processo Eichmann, celebrato nel 1961, a quindici anni da quello di Norimberga fu il primo processo a un criminale nazista tenutosi in Israele. Adolf Eichmann fu condannato a morte e impiccato nel carcere di Ramla il 31 maggio 1962.
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