Il giorno 8 settembre 2021 sono iniziati a Roma i lavori per il restauro delle facciate della “Casa del Dopolavoro delle Ferrovie dello Stato”, così veniva chiamato nei vecchi documenti l’edificio monumentale sito tra Via Bari, Via Forlì e Via Como, progettato dall’architetto Angiolo Mazzoni, costruito a partire dal 1928 e inaugurato l’1 giugno 1930, alla presenza di Benito Mussolini e di Costanzo Ciano.
Dal 2011 l’edificio è proprietà della Patrimonio DLF Srl, la società che l’Associazione Nazionale Dopolavoro Ferroviario ha costituito nel 2005 per gestire gli immobili in uso al DLF su tutto il territorio italiano. Nell’edificio risiedono, oltre alla Patrimonio DLF Srl, l’Associazione Nazionale DLF, l’Associazione DLF Roma e il fondo pensione dei ferrovieri Eurofer. Fin dall’edificazione, hanno sede al suo interno il Teatro Italia, a Via Bari, con 823 posti, e il Teatro delle Muse, a Via Forlì, con 182 posti, oltre ad una grande palestra ubicata nel piano seminterrato.
La società Patrimonio DLF ha affidato i lavori di restauro delle facciate e sostituzione infissi alla Baiocco Srl, che si occuperà anche della bonifica della copertura a falde inclinate, realizzata con lastre contenenti amianto, che verranno sostituite con lastre in materiale termocoibente ecosostenibile.
Il termine dei lavori è previsto per maggio 2022.
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Con un decreto del 13 gennaio 1989, la Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici del Lazio ha posto il vincolo monumentale sull’edificio e il restauro dovrà essere effettuato in base alle indicazioni dettate dal MIC, Ministero della Cultura: una volta allestiti e montati i ponteggi, una restauratrice incaricata dalla Soprintendenza per il Comune di Roma effettuerà le “prove di discialbo”, consistenti in prelievi di campioni degli intonaci, per valutarne la consistenza e la colorazione, in modo da riprodurli in fase di restauro fedeli all’originale. Anche lo stato delle numerose decorazioni architettoniche, compresi i gruppi statuari, verrà valutato e ripristinato nel suo aspetto originario.
Nella lettera inviata dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Lazio nel 1989 alle Ferrovie dello Stato si legge a proposito della Casa del Dopolavoro FF.SS.: “In tutti i prospetti si riscontra un richiamo all’eclettismo, con i basamenti alternativamente a bugne lisce e a punta di diamante, in prossimità degli ingressi principali, questi sormontati da gruppi scultorei, che richiamano personaggi della mitologia; la stessa varietà di elementi è presente anche in paraste, marcapiani e cornici.”
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In un’altra lettera, del 2016: “Interessanti sono all’interno del Teatro Italia gli infissi di porte e finestre che richiamano spesso il disegno delle partiture architettoniche; la sala del teatro era ricca di cornici e stucchi, con galleria e palchi d’onore e una grossa apertura circolare sulla copertura, oggi ricoperti dal rivestimento moderno, ma non distrutti, anzi accessibili tramite le scale interne”.
Nota caratteristica è il FOYER, al piano della galleria, soprastante l’atrio principale, anch’esso di forme curvilinee come la facciata del teatro; a questo foyer si accedeva da una porta centrale in seguito murata; mentre vi si accede oggi da ingressi laterali che permettono di ammirarne ancora le ampie finestre, le decorazioni parietali e gli stucchi, che si rifanno a personaggi mitologici legati al mondo delle arti teatrali.
FOYER AL PIANO GALLERIA E INGRESSO AL PIANO TERRA
PROGETTO DELL'EDIFICIO - PIANTA E PROSPETTO
TEATRO ITALIA - INTERNI 1930
TEATRO ITALIA - INTERNI 2021: PLATEA, GALLERIE, PITTURE DEL FOYER
INFORMAZIONI
Associazione Nazionale DLF
Via Bari 20, 00161 Roma
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