La buona semina in Friuli Venezia Giulia: il treno come bene culturale

Sì, viaggiare
Grandezza Carattere

Dieci anni fa, nel febbraio 2009, si svolse, organizzato dall’Associazione Incroci Culturali e dall’Archivio Storico Ferroviario e con l’adesione del Comune di Casarsa della Delizia, un importante convegno-dibattito “Il treno come bene culturale: uno sguardo alle ferrovie del Friuli Venezia Giulia tra cultura, storia e turismo”. Fu il primo convegno-studio pubblico per la valorizzazione della rete ferroviaria friulana.

Alcune regioni italiane avevano già sperimentato l’utilizzo di qualche linea per scopi culturali e turistici come il Trentino e la Val D’Aosta, il Piemonte e la Lombardia con il “Bernina Express” fra Tirano a St. Moritz. In pratica si riconosceva che il ruolo e la storia ricoperti in passato dalla Regione FVG sono stati per troppo trascurati, nonostante l’importanza che le Ferrovie hanno significato, per il Nord-Est e in particolare in relazione ai rapporti con le nazioni contermini e ai rapidi e vitali collegamenti con Vienna, Lubiana, Zagabria e l’Est europeo. Si ravvisava anche la necessità di salvaguardare questo patrimonio e l’opportunità di recuperare e utilizzare le linee dismesse, non solo per garantire una rete di servizi di trasporto, ma, anche e soprattutto, nell’ottica di una fruizione finalizzata alla conoscenza turistica e ambientale del territorio.

Venivano individuati anche i referenti e le strutture più idonee per il progetto tra cui il Museo Ferroviario di Trieste per i materiabili rotabili, l’Archivio Storico Ferroviario di Casarsa (Pordenone) struttura promotrice della cultura ferroviaria nella Destra Tagliamento, la Biblioteca Civica Joppi di Udine per la conservazione e la raccolta del materiale e della documentazione storica delle ferrovie in Friuli Venezia Giulia e l’istituto C.S.T. Valussi di Gorizia per la valorizzazione della Ferrovia Transalpina. Fu creata anche una commissione consultiva presso il Consiglio Regionale FVG in cui tutte e quattro le province erano rappresentate e con funzioni equamente distribuite.

Il progetto, dopo gli iniziali entusiasmi, si arenò in Regione per varie cause, alcune impreviste altre attribuite a indisponibilità finanziaria.

Il tempo è stato galantuomo! La preparazione e la semina avevano trovato il terreno adatto per far fiorire, anni dopo, quel sogno custodito dalla determinazione di alcuni che non si arresero: erano Giovanni Paolo Polo, Piero Camber, Alessandro Puhali, Piero Colussi, Romano Vecchiet, Alberto Durì, Roberto Carollo, Luigi Intorcia e Paolo Garofalo.

La Regione Friuli Venezia Giulia nel 2017 si era attivata per il recupero della linea Pedemontana Sacile-Maniago-Gemona che era stata temporaneamente dismessa dal 2012 a causa di una frana e per alcuni tratti obsoleti per la sicurezza.

Pur con molti problemi ad essa legati, questa linea divenne un cavallo di battaglia dei sindaci per promuovere sul territorio suggestivo della pedemontana (tra ruscelli, colline e prati) non solo la fruizione e i servizio locale ma anche per lanciare la promozione del treno tra natura e cultura. Non solo: memori di quanto avevano sostenuto gli esperti al Convegno casarsese nel 2009, rinacque anche il “treno storico” (il treno storico e/o turistico con corsa straordinaria era per lo più organizzato in passato dal Dopolavoro Ferroviario di Udine).

Fu una scelta giusta anche nell’ottica del servizio offerto per il Centenario della Grande Guerra (1914-18) e per promuovere le visite-guidate ai particolari luoghi del conflitto di cui il Friuli ha il primato. E così al treno della pedemontana è seguito quello finalizzato alla Grande Guerra innescando una catena di iniziative e di offerte.

La Fondazione FS e la Regione FVG-Turismo, prendendo una decisione coraggiosa e innovativa, hanno compreso e valutato con grande competenza l’utilizzo del treno non solo come cimelio storico (la locomotiva, le carrozze degli anni 30, il vagone postale) ma anche la funzione del mezzo di trasporto che diventa un viaggio nel passato, nel presente e nel futuro. I due Enti pertanto forniscono un’offerta completa, un appuntamento insolito e piacevole: il treno storico e la manifestazione turistico-culturale.

Eh sì perché nelle carrozze si è in tanti, si fraternizza, si parla, si comunica, si creano momenti di sana allegria. Gli organizzatori, durante il viaggio nelle carrozze assicurano infatti musiche, canti e balli o video conferenze, letture di testi e poesie. Alle stazioni intermedie con sosta prolungata vengono offerti prodotti di degustazione locali e note storiche e folkloristiche sul territorio, tali da creare aria di festa e di allegria: chi è andato una volta di sicuro ci torna, magari con amici e con la famiglia.

E vediamo per il 2019 dalla Fondazione FS Italiane e dalla Regione FVG un calendario fitto (oltre una trentina di date): Andiamo dal “Treno delle città dell’Unesco: Trieste, Palmanova, Cividale”, al “Treno dei Giardini: da Udine a Sacile”; Dal “Treno della Poesia: da Pordenone a Meduno” al “Treno dei Borghi più belli d’Italia: da Gemona a Budoia”; dal “Treno della Grande Guerra” a quello sportivo della “Barcolana Express”, a quello che percorre la suggestiva costa adriatica “Tra Laguna e mare da Latisana a Miramare”.

Grazie Fondazione FS Italiane, grazie Regione FVG anche a nome di quelli che ci hanno lasciati ma che, anni fa, erano con noi a sostenere la validità e il futuro del treno come bene culturale. Il loro sogno è diventato realtà!

PAOLO GAROFALO, giornalista, sociologo-pedagogista, ricercatore storico, già Presidente e fondatore di Incroci Culturali e dell’Archivio Storico Ferroviario di Casarsa, è socio del DLF Portogruaro e collaboratore della rivista DLF Portogruaro, esperto di sociologia della comunicazione, docente e autore scritti sulle ferrovie e sull’aviazione.

 

INFORMAZIONI

Paolo Garofalo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
web www.fondazionefs.it

e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
web www.turismofvg.it