Un Festival con il cinema da un mondo libero

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Verona, dal 23 al 27 luglio 2021 - Con la cerimonia della premiazione si è concluso il 27° San Giò Verona Video Festival, una manifestazione che ha portato a Verona una ricca selezione del cinema indipendente mondiale, 25 le nazioni presenti provenienti da Africa, America, Asia e Europa. Una manifestazione capace di leggere in tempo reale la realtà giovanile di un mondo che lontano da Netflix e Amazon vive, racconta e sogna.

San Giò Verona Video Festival 2021, 27esima edizione.

Il Festival, ideato da Ugo Brusaporco, organizzato da Cineclub Verona - Società di cultura fondata nel 1935, con il patrocinio della Provincia e del Comune di Verona, è dedicato al ricordo di Carlo Rossi cofondatore. Direttore Artistico: Ugo Brusaporco. Ingresso libero.
Le proiezioni sono avvenute a Verona, nella ex chiesa di Santa Maria in Chiavica, sede CGT, e nella Loggia di Frà Giocondo, in Piazza dei Signori.

 

Tra i cinquantaquattro film in concorso grande la presenza femminile, significativa soprattutto per l’originalità di uno sguardo che spesso ha spiazzato il pubblico provocando vivaci e interessanti discussioni. Perché il San Giò Verona Video Festival non è solo un momento di visioni ma anche di confronto, necessario di fronte alle varietà di linguaggi e idee di tante cinematografie diverse tra loro e che internet non ha ancora serializzato.

Dal Pakistan che riflette su quel 1978 che vide l’inizio della islamizzazione del paese, all’Iraq che ricorda la malvagità verso l’arte che ha portato l’Isis a cancellare la Storia, dal Sud Africa che scopre che un apartheid ancora esiste ed è quello sessuale, all’Italia dove si racconta delle banche che truffano i più deboli e dei carcerati che sognano un riscatto sociale, tante storie e se dalla Russia arriva un film che ricorda la truffa di chi si era eletto Gesù, dal Giappone arriva il racconto come a tutta l’umanità che è quello della perdita di una persona amata.

Il Premio per il miglior film è andato a “Letters From Silivri (Lettres De Silivri)” di Adrian Figueroa, una coproduzione tra Germania e Turchia, di cui la Giuria ha scritto: “Per l’eccellente stile documentaristico coinvolgente ove il dramma della segregazione e la solitudine di un carcerato sono espressi dalla macchina da presa attraverso un lento movimento che restituisce l’estenuazione dell’isolamento.”

Il Premio per la miglior regia è stato assegnato a Schahab Kermani per “Die Konferenz der Vögel” un film coprodotto tra Germania e Iraq, che “riesce a dar conto di un’armonia tra l’etnia musulmana e cattolica basata sull’amore per l’arte”.

Il Premio per la miglior sceneggiatura a Giovanni Meola per il suo “La conversione”: sottolinea “l’originalità e l’attualità degli argomenti trattati attraverso la presa di coscienza di cosa sono i veri valori della vita”.

Discusso il Premio per la miglior musica al russo “Tremendous Cream”, di Alexei Dmitriev, ispirato al lavoro di Robbie Barrat e Eric Groszman.

Premio miglior fotografia a Jon Gourlay per il film “Through Mabel's Eyes”, premia anche il lavoro della regista e coreografa statunitense Marta Renzi.

Il Premio miglior montaggio al turco Malaz Usta per il suo “A Year in Exile”, che mette in rilievo il pensiero di chi è migrato in un paese che non conosce.

Il Premio alla migliore interprete è stato assegnato alla protagonista di “Jeanne dans le désert”, di Helene Joly, l’attrice Johanna Korthals Altes: “Per avere reso al meglio l’angoscia dell’attesa e della precarietà dei sentimenti”.

Miglior film di animazione è stato ritenuto dalla giuria “Pračka” (Machine À Laver) della regista ceca Alexandra Májová: “Per l’ironia e la freschezza della storia surreale e irridente”.

C’è stata anche una “Menzione Speciale della Giuria” a “Calipso” della videoartista Giulia Ferrarese.

Altri premi sono stati quello per la migliore produzione a “A night at the opera” di Sergei Loznitsa, film dedicato alla magnifica voce della divina Callas. E altri a “El mago Georges” coproduzione tra Ungheria e Argentina firmata da Katalin Egely, a “Al sit” della sudanese Suzannah Mirghani, un film di alto impatto e forza visiva, ambientato in un Sudan rurale in cui il destino della terra e dei campi di cotone si lega al destino della giovane protagonista.

A “La Napoli di mio padre” di Alessia Bottone è andato il premio che lega il progresso cinematografico alla tradizione del mondo rurale.

Al di là dei premi resta una edizione segnata dalla bella retrospettiva dedicata a un maestro del cinema come il regista e produttore svizzero Villi Hermann, uno sguardo su una cinematografia di forte impatto culturale e civile, con gioielli come “Luigi Einaudi. Diario dell’esilio svizzero” che apre squarci ignorati sulle origini della Repubblica Italiana. Il cinema serve anche a questo.

 

INFORMAZIONI

San Giò Video Festival

Via Sottoriva 9, 37121 Verona
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
web www.sangiofestival.it

  • Ugo Brusaporco +39 348 2296619

 

LETTERS FROM SILIVRI (LETTRES DE SILIVRI), Adrian Figueroa, 2019, Germania, Turchia, 16’

MIGLIOR FILM

LETTERS FROM SILIVRI (LETTRES DE SILIVRI), Adrian Figueroa, 2019, Germania, Turchia, 16’

Sinossi

Osman Kavala, una figura di spicco della società civile turca, è detenuto nel più grande carcere di massima sicurezza d'Europa a Silivri dal 1 novembre 2017. I pubblici ministeri hanno accusato Kavala di aver organizzato le "proteste di Gezi" a Istanbul. Un verdetto è stato emesso solo il 18 febbraio 2020, quando è stato assolto. Ma lo stesso giorno, il procuratore capo di Istanbul ha chiesto la prosecuzione della detenzione in cui era accusato di coinvolgimento nel tentato colpo di Stato nel 2016. Se condannato, Osman Kavala rischia l'ergastolo senza condizionale. "Lettere da Silivri" attinge alle lettere di Osman Kavala per documentare una cronologia della sua prigionia. Separando voce e immagine, il film intende creare una camera di risonanza che permetta al pubblico di ascoltare più attentamente le lettere di Kavalas, mentre allo stesso tempo colloca le sue parole nel contesto di una società civile.

CREW

  • Regia: Adrian Figueroa
  • Sceneggiatura: Adrian Figueroa
  • Fotografia: Meryem Yavuz
  • Montaggio: Claud Jehu
  • Musiche: Miguel Toro
  • CAST: Narrator Mustafa Avkıran

BIOGRAFIA

Adrian Figueroa è un pluripremiato regista teatrale e regista tedesco. È interessato sia alla finzione che agli eventi reali e trae ispirazione dal momento in cui i confini della vita reale e della performance iniziano a confondersi. Questa ambiguità può creare un momento di autenticità a cui aspira. La maggior parte del lavoro di Adrian fino ad oggi ha comportato una forte attenzione ai diversi tipi di comunità, che gli piace esplorare attraverso mezzi come il teatro, la performance art e il cinema.

 

MIGLIOR REGIA

DIE KONFERENZ DER VÖGEL (The conference of the birds), Schahab Kermani, 2021, Germany, Iraq, 86’

Sinossi

“La comunità siro-cattolica di Al-Khalil è nota per la sua opera di dialogo e per lo stretto rapporto con l'Islam. Durante la guerra, diversi membri della comunità sono stati rapiti dal gruppo terroristico ISIS: in fuga dalla persecuzione alcuni monaci e monache hanno trovato una nuova casa in Iraq. Con l'espansione del conflitto hanno accolto molte famiglie sfollate. Come uno dei programmi ospitati dalla comunità si è svolto un laboratorio teatrale. I partecipanti costruiscono un gioco sulle basi del libro "conferenza degli uccelli", intrecciando le allgegorys sufi con le proprie esperienze personali. Estate 2017. L'ISIS è in ritiro e presto le prime famiglie faranno il viaggio di ritorno a casa. Gli ultimi giorni per questo popolo di origini e credenze diverse, che condivide la vita quotidiana nel piccolo roseto” Shahab Kermani

CREW

  • Regia: Shahab Kermani
  • Sceneggiatura: Shahab Kermani
  • Fotografia: Shahab Kermani
  • Montaggio: Shahab Kermani, Elisabeth Raßbach, Walid Fellah

BIOGRAFIA

Shahab Kermani (* 1988 a Olpe). Ha studiato media basati sul tempo all'Università di scienze applicate di Mainz dal 2009 al 2012 e arti multimediali al KHM dal 2014 al 2020. "The Conference of the Birds" è il suo film di laurea al KHM.

 

MIGLIOR SCENEGGIATURA

LA CONVERSIONE, Giovanni Meola, 2021, Italia, 91’

Sinossi

Peppe, ex-galeotto con 30 anni di galera alle spalle, oggi drammaturgo e attore, e l’ex-manager Vincenzo, prima “gola profonda” del sistema bancario italiano, oggi consulente a tutela dagli abusi delle banche, si raccontano a partire dalla scrittura, che ha permesso loro di riconvertire vite arrivate ad un bivio insostenibile. I due cenano assieme, si conoscono, si aprono senza remore. Sottrarre e ingannare sono state le attività principali della loro esistenza per anni, poi entrambi hanno detto basta. Decidendo di scrivere due autobiografie e svelando i segreti dei mondi dai quali provengono.

CREW

  • Regia: Giovanni Meola
  • Sceneggiatura: Giovanni Meola
  • Fotografia: Rosario D'Angelo
  • Montaggio: Raffaele Tamarindo
  • Musiche: Daniela Esposito
  • CAST: Peppe De Vincentis, Vincenzo Imperatore

BIOGRAFIA

Giovanni Meola, drammaturgo, sceneggiatore e regista, teatrale e cinematografico. Formatore teatrale, ideatore e direttore artistico di progetti, rassegne e antologie di letture drammatizzate ('I Racconti che ci Raccontano', 'Scritti (ancora) Corsari', 'Teatro & Legalità', 'Tetralogia Barbara', 'La Base dell'Iceberg', 'Teatro alla Deriva').  La sua produzione drammaturgica si divide tra testi in italiano e testi in napoletano. Dopo gli anni iniziali, nel 2003 fonda e dirige la compagnia indipendente Virus Teatrali con la quale produce o co-produce diversi spettacoli ospitati regolarmente in cartelloni, rassegne, festival e progetti teatrali. Tra questi L'Infame, Il Sulfamidico (patrocinio Amnesty International Italia), Frat 'e Sanghe, Le Gerarchiadi, Le Preziose Ridicole (da Molière), Munno e Terzo Munno (un'opera in versi sciolti di Luigi Credendino), L'Internazionale (di Roberto Bracco), Il Confessore, Il Summit di Carnevale. A breve, uno suo testo, Il Giorno Della Laurea, debutterà presso lo Stabile di Napoli con la sua regia. Con Virus Film, costola audiovisiva della compagnia teatrale, ha sceneggiato, diretto e prodotto (o co-prodotto) sei cortometraggi cinematografici pluripremiati, lavorando con alcuni grossi nomi del mondo dello spettacolo nazionale (Massimo Dapporto, Giulio Scarpati, Mariangela D'Abbraccio). Ha in lavorazione un cortometraggio d'animazione di cui firma sceneggiatura e regia, in collaborazione con una disegnatrice iraniana e una compositrice italiana che lavora stabilmente a Londra.
Premio Martucci 2006 (miglior testo originale Lo Sgarro), premio Girulà 2007 (miglior progetto con i giovani per i giovani), premio Enriquez 2008 (miglior testo di drammaturgia civile L'infame e segnalazione di tutta l'attività), premio Landieri 2012 (miglior testo originale L'infame)

 

MIGLIORE MUSICA

TREMENDOUS CREAM, Alexei Dmitriev, 2020, Russia, 4’

Sinossi

L'intelligenza artificiale, un prodotto di reverse engineering ispirato al lavoro di Robbie Barrat ed Eric Groszman, è stato progettato per produrre i testi e la musica di questo film. Un essere umano si è occupato dell'editing delle immagini. Il risultato: uomo e macchina creano un video musicale hip-hop degli anni '90 matematicamente perfetto.

CREW

  • Regia: Alexei Dmitriev
  • Sceneggiatura: Alexei Dmitriev
  • Fotografia: Alexei Dmitriev
  • Montaggio: Alexei Dmitriev
  • Musiche: L'IA (reverse engineering dalle opere di Robbie Barrat ed Eric Groszman) è stata progettata per generare i testi e la musica per il film.

BIOGRAFIA

Alexei Dmitriev è un regista e curatore sperimentale russo con sede a San Pietroburgo. I suoi film sono stati proiettati in festival internazionali come Tribeca, Tampere o L'alternativa a Barcellona. Come curatore ha collaborato con il Vienna Independent Shorts Film Festival o con Directors Lounge di Berlino. È stato membro del comitato di selezione del festival cinematografico Punto de Vista a Pamplona, in Spagna.

 

MIGLIOR FOTOGRAFIA

THROUGH MABEL'S EYES, Marta Renzi, 2019, United States, 27’39”

Sinossi

Una donna entra nella natura in cerca di ispirazione e… vede il futuro. Si prende del tempo per osservare il movimento di una piuma, le creste bianche sull'acqua, il bucato che ventila all'aperto. Attraverso i suoi occhi vediamo anche il mondo decenni dopo: più rumoroso, più popoloso, il paesaggio ingombro di abitazioni e spazzatura. Sei individui ci vengono rivelati nel passato, legati da genere e classe, poi rivisitati come loro controparti future in ambienti che rispecchiano il passato. La vita continua mentre la terra cambia.

CREW

  • Regia: Marta Renzi
  • Sceneggiatura: Marta Renzi
  • Fotografia: Jon Gourlay
  • Montaggio: Marta Renzi
  • CAST: Dominique Alfandre, Alberto Denis, Aislinn MacMaster, Brooklyn Toli, Crespo Rosario, Alexis, VanMaluski

BIOGRAFIA

Marta Renzi ha realizzato più di 50 danze per la sua Project Company, oltre a creare lavori per gruppi negli Stati Uniti e all'estero, tra cui il Wagon Train Project in Nebraska, il Balletteatro in Portogallo e i gusti di gelato danzante di Ben & Jerry. I suoi pezzi site-specific in luoghi come il Guggenheim Museum, la Union Station e lo Staten Island Ferry, hanno portato naturalmente al suo lavoro in video e film. Nel 1981 YOU LITTLE WILD HEART, su musica di Bruce Springsteen, è stata la prima mezz'ora di Marta per la televisione, seguita da MOUNTAINVIEW, realizzato nel 1989 in collaborazione con il regista indipendente John Sayles. Dal 2005 ha autoprodotto oltre 25 brevi videodanza, che sono stati proiettati in festival cinematografici nazionali e internazionali, pubblicando il suo lungometraggio d'esordio HER MAGNUM OPUS nel 2017. Nel 2020 ha diretto e montato due cortometraggi con la Island Moving Company di Newport, Fuori dalla rovina e Attraverso i suoi occhi: Uno Schiaccianoci di Newport reimmaginato per essere trasmesso su RI PBS nel 2020/21. Come parte di un impegno continuo per rendere la danza accessibile a un vasto pubblico, Renzi ha contribuito a inaugurare il programma di spettacoli pubblici "Inside/Out" al Jacob's Pillow Dance Festival, e la sua Project Company fa frequenti apparizioni gratuite all'aperto negli spazi pubblici.

 

MIGLIOR MONTAGGIO

A YEAR IN EXILE, Malaz Usta, 2020, Turchia, 19’

Sinossi

Il primo anno di un immigrato in una città metropolitana fuori dal suo piccolo paese. Attraverso una raccolta di immagini e suoni, il film mostra ciò che affronta, le immagini che vede, i pensieri affollati nella sua testa e lo stato di shock che vive durante quest'anno.

CREW

  • Regia: Malaz Usta
  • Sceneggiatura: Malaz Usta, Mehmet Öztürk
  • Fotografia: Malaz Usta
  • Montaggio: Malaz Usta
  • CAST: Batoul Usta, Malaz Usta, Amela Sacirovic

BIOGRAFIA

Malaz Usta, nato a Damasco, si è trasferito in Turchia all'inizio del 2016. Nel 2014 ha iniziato a lavorare come grafico e montatore cinematografico. Nel 2018 ha iniziato a studiare Radio, TV e Cinema presso la Facoltà di Comunicazione dell'Università di Marmara. Sta inoltre proseguendo i suoi studi di doppia specializzazione in Film Design presso la Facoltà di Belle Arti. A year in exile (2020) è il suo primo cortometraggio.

 

MIGLIOR INTERPRETE

Johanna Korthals Altes in JEANNE DANS LE DÉSERT, Helene Joly, 2021, Francia, 31’

Sinossi

Jeanne, attrice di talento, ma disoccupata, conduce una vita solitaria e precaria. Mentre apprende il ruolo di Nina ne Il gabbiano di Cechov per un'importante audizione, si innamora, tramite Facebook, di un certo Boris, un russo. Una cosa tira l'altra, farà di tutto perché possano incontrarsi...

  • Regia: Helene Joly
  • Sceneggiatura: Helene Joly
  • Fotografia: Damien Faure et Gilles Trinques
  • Montaggio: Lucie Jégo
  • Musiche: Rimski-Korsakov
  • CAST
    Jeanne: Johanna Korthals Altes. Philippe: Pierre-Félix Gravière. Élodie: Séverine Ragé. Boris: Christophe Feutrier.

BIOGRAFIA

Helene Joly. Nata a Saint-Etienne. Vive e lavora a Parigi. “Proveniente da una famiglia di musicisti, ho iniziato a suonare il pianoforte fino all'età di 15 anni. Dopo aver studiato hypokhâgne e khâgne, ho conseguito un master in letteratura comparata sull'adattamento letterario al cinema. Quando sono arrivata a Parigi, ho sviluppato la mia cinefilia grazie ai Cahiers du cinema e soprattutto frequentando le stanze buie del Quartiere Latino e quelle della cineteca. Poi, munita di fotocamera Super 8, e autodidatta imparo sul lavoro. Questi film vengono poi proiettati in gallerie e luoghi alternativi. A quel tempo, vivendo in rue Daguerre, ho avuto l'opportunità di incontrare Agnès Varda che mi ha accettato per uno stage di montaggio nel suo studio. Sto anche iniziando a scrivere sceneggiature e alcuni testi sul cinema, tra cui uno pubblicato sulla rivista Documentaires.  Secondo un ritmo irregolare, realizzo film di finzione autoprodotti, ma la cui ricerca plastica può portarli anche verso lidi più sperimentali, o documentari.” Helene Joly

 

PRAČKA (MACHINE À LAVER), Alexandra Májová, 2020, Czech republic, 5’

MIGLIOR ANIMAZIONE

PRAČKA (MACHINE À LAVER), Alexandra Májová, 2020, Czech republic, 5’

Sinossi

Lava e Ama

CREW

  • Regia: Alexandra Májová
  • Sceneggiatura: Alexandra Májová, Marti Máj, Jan Richtr
  • Animazione: Alexandra Májová
  • Montaggio: Alexandra Májová
  • Musiche: Michal Reich

BIOGRAFIA

Alexandra Májová (nome da nubile Hetmerová) è illustratrice, animatrice e regista ceca. Ha studiato animazione alla FAMU. Nel corso dei suoi studi, ha trascorso del tempo presso il dipartimento di animazione dell'Accademia delle arti estone a Tallinn. Ha diretto i cortometraggi animati per studenti, Swimming Pool (2010) e Mythopolis (2013), tra gli altri, che hanno vinto numerosi premi significativi sia nazionali che internazionali. Ha diretto la serie televisiva animata per bambini Hungry Bear Tales insieme a Kateřina Karhánková (2021 bionauta). Attualmente illustra libri per bambini e crea film e animazioni con Martin Máj nello studio Májovi.

 

MENZIONE SPECIALE

CALIPSO, Giulia Ferrarese, 2021, Italia, 27’

Sinossi

Videoart, la regista nell’illusione dell’essere

CREW

  • Regia: Giulia Ferrarese
  • Sceneggiatura: Giulia Ferrarese
  • Fotografia: Simone Frettoli
  • Montaggio: Simone Frettoli
  • Musiche: AAVV
  • CAST: Giulia Ferrarese

BIOGRAFIA

Giulia nacque in un paese della bassa veronese, dove al tempo i parti avvenivano in un ambiente meno asettico con luci soffuse, in un giorno di sole a cui succedette una settimana di pioggia, il giorno del solstizio d’estate del 1985.