Pom Pom Pom
“Bussano alla porta”Pom Pom Pom
“Perché aprire?”Pom Pom
“Chi mai può essere a quest’ora?”Pom Pom Pom
“Maria apri la porta!”Pom Pom
“Giuseppe non so chi è!”Pom Pom Pom
“Maria da noi non ci sono ladri”Pom Pom Pom
“Giuseppe magari è un immigrato appena sbarcato”
Pom Pom Pom
“Gli darai un pezzo di pane e un po’ di quell’acqua che ho portato dal pozzo”
Pom Pom Pom
“E se sono in molti. Giuseppe se sono in molti cosa faccio?”
Pom Pom Pom
“Guarda dalla fessura della finestra e vedi quanti sono”
Pom Pom Pom
“Giuseppe è uno solo ed è luminoso come il cielo. Ho deciso di aprirgli e cento migranti si sono fatti avanti e ognuno ha avuto un pezzo di pane e un bicchiere d’acqua. Poi sono andati e il Luminoso è qui con me”. Maria guardava e ascoltava il luminoso straniero
“Chi sei?” gli chiese
E lui rispose: “Sei tu Maria?”
Maria si ritrasse e disse: “Come sai il mio nome? Sono una donna fedele e mio marito è di là, lo puoi vedere”
“Tu sarai madre” le disse il Luminoso
“Io... aspetta, chiamo mio marito”, ma il Luminoso non dovette aspettare, Giuseppe era lì, e aveva ascoltato tutto.
Il Luminoso si fermò a guardare Giuseppe, “Lei sarà madre” gli disse.
“E io?” rispose Giuseppe.
“Tu sarai padre” gli disse il Luminoso.
“E allora perché sei qui? Appari ad ogni donna e a ogni uomo ogni volta che pensano ad un figlio?” domandò Giuseppe.
“No” gli rispose il Luminoso: “Non ogni volta che nasce un figlio, ma la sola volta che appare Dio”.
Maria guardò Giuseppe e ebbe paura. Giuseppe le sorrise e le disse solo due parole: “Siamo insieme”.
Il Luminoso avvicinandosi a Giuseppe lo accarezzò prima di dirgli: “Grazie”.
Maria appoggiò la sua testa sul petto dell’uomo che amava e piano gli sussurrò “Torniamo a dormire”.
Il Luminoso era turbato, in duemila anni non gli era mai successo. Arrivava il Natale e lui scendeva dal cielo, sistemava tutte le cose: l’annuncio a Maria, la stella cometa, i pastori, la stalla, il bue... il bue a dire il vero era un pochino invecchiato, faceva fatica a respirare, e così il bambino nella culla avrebbe avuto freddo, per fortuna l’asino sembrava in forma e, se ne avesse avuto bisogno, avrebbe chiesto ai pastori di prestargli qualche pecora per quella famosa notte. Nessuno, guardando i presepi, si sarebbe accorto di qualche pecora in più. I magi erano già partiti, ne avevano strada da fare. Insomma tutto era a posto per un nuovo Natale, solo... quell’incontro con Maria non era andato come al solito. Già, perché era intervenuto Giuseppe? In duemila anni non era mai successo. Giuseppe se ne stava tranquillo in disparte, non era mai apparso in una Annunciazione, mai a quello che si ricordava. Era andato persino su, dal suo Capo, che non si era preoccupato, almeno non troppo, così gli aveva consigliato di ritornare sulla Terra e di sorvegliare Giuseppe.
Stava tramontando il sole quando Giuseppe si alzò dal tavolo di quella vecchia osteria dove ogni giorno incontrava i suoi amici. Si raccontavano del tempo, delle esose tasse imposte dai romani, degli scarsi affari, del lavoro sui campi e nelle botteghe, di chi era nato e di che era morto o era malato. Giuseppe era conosciuto come bravo falegname, si era specializzato nel fabbricare porte belle robuste, le richiedevano anche dai paesi vicini, quando erano chiuse neanche i romani potevano aprirle, cadevano i muri prima delle sue porte. Per questo era diventato esperto anche per le finestre. Lui non lesinava nella qualità del legno, e non costava poco quello che arrivava dai boschi del Libano. Ogni tanto saliva su, là nel Libano, con i tagliaboschi, per poter scegliere il legname migliore. Ma questa era quasi una scusa per entrare nella foresta. Amava quel silenzio rotto solo dal vento che giocava con le foglie. Amava scoprire i giochi d’ombra dei raggi del sole, ombre che in quei boschi raccontavano il tempo in cui gli uomini ancora non erano scesi sulla Terra. Di questo aveva parlato con Maria, promettendole di portarla con sé un giorno, prima o dopo, di sicuro prima di morire. Così pensava Giuseppe fuori dall’osteria e questo non lo aveva mai detto ai suoi amici, perché era un segreto, suo e di Maria. E ora quel segreto era anche del Luminoso, capace di leggere nella mente di ognuno.
Il Luminoso aspettò che Giuseppe si incamminasse lungo la strada che dall’osteria lo portava a casa. La sua casa era costituita da una semplice stanza, costruita sopra il laboratorio di falegnameria. Una falegnameria che dava pane a lui e a Maria e a altri tre bravi ragazzoni che lo aiutavano. Giunto a metà cammino, davanti a una fontana, come al solito Giuseppe si fermò per bere un po’ d’acqua fresca, per mischiare il sapore del vino appena bevuto. Maria non amava l’odore del vino nella sua bocca. Per questo si fermava a quella fontana e lì il Luminoso lo salutò: “Buona sera” gli disse e Giuseppe sorpreso guardò quella figura, che aveva visto in casa sua da poco. Il Luminoso si sentì il dovere di cominciare a parlare, ma Giuseppe non gli lasciò il tempo di farlo, precedendolo con un “Cosa volete da Maria?”. E il Luminoso pianse. Giuseppe lo guardò stupito. “Siete un buon uomo” gli disse il Luminoso aggiungendo “Per questo il cielo vi ha scelto, Maria avrà un figlio è sarà il figlio di Dio, voi gli farete da padre”. Giuseppe si sedette sul bordo della fontana non sapeva cosa rispondere, e poi non capiva, Maria avrebbe avuto un figlio da Dio, ma come? E pensò ai suoi amici che avevano avuto figli e ai bambini che aveva visto giocare e quelli che venivano in bottega da lui per una trottola, una fionda per andar a caccia di uccelli e lucertole o una spada di legno per giocare a palestinesi contro i romani. E non erano quei bambini figli del loro padre e di Dio. Il Luminoso lo guardava e leggeva nel suo pensiero, incuriosito. Quell’uomo non aveva in mente un presepio, ma la vita, ed era alla vita che guardava, quella vita che il suo Dio aveva voluto e benedetto. Giuseppe continuava a pensare e nei suoi pensieri sempre più chiara sorgeva l’immagine della sua Maria, la vedeva il giorno del matrimonio, che bella, e quello del loro incontro, come aveva fatto lei così bella ad accorgersi di lui accettarlo? Quanto amore gli dava ed era questo il senso dell’essere uomini e donne e amarsi e ora Dio in mezzo.
Ma è un Dio d’amore quello che interrompe questo amore, si scusò con Dio per quel pensiero impuro, Dio se è Dio può fare quello che vuole, ma Maria e ricordò il primo bacio e lei che lo rimproverava per... Il Luminoso interruppe i suoi pensieri: “Per il vino, ti rimproverava, per il vino che avevi bevuto alla festa di matrimonio, Giuseppe, Maria ti ama e Dio vi ama”. “Lo so” rispose Giuseppe, ma qualche volta dubito, vedi - e indicò un gruppo di persone che camminava non molto lontano da loro - quelli stanno fuggendo da una guerra e loro, come me e Maria, sono figli di Dio e i loro figli sono figli di Dio e anche nostro figlio, quello di Maria e mio, è figlio di Dio. E allora ti chiedo perché Dio non è Padre buono allo stesso modo con tutti?”. Il Luminoso guardò lontano dove quel gruppo di persone si trascinava, poi guardò Giuseppe, le sue mani grosse e piene di piccole ferite richiuse, schegge di legno, e pensò all’altro legno, quello della Croce che sarebbe toccato al figlio di quell’uomo. Vide anche qualche filo bianco tra i capelli di Giuseppe, i loro occhi si incontrarono, “Sei un buon uomo” gli disse. Poi si voltò e lentamente scomparve agli occhi di Giuseppe.
L’uomo guardò il Luminoso sparire, poi lentamente si alzò per tornare a casa. Là lo aspettava preoccupata Maria, lo aveva visto da lontano parlare con il Luminoso, non gli chiese niente, solo sorridendo gli chiese: “Hai bevuto del vino?”, lui la guardò prima di risponderle: “Un pochino, sai domani chiedo ai boscaioli se ci portano nei boschi del Libano, sono sicuro che ti piacerà e io vicino a te ti proteggerò dai venti”. Lei lo abbracciò dolcemente.
Il Luminoso tornò in cielo e non disse niente al suo Capo, questi gli chiese “Tutto a posto per il presepio quest’anno?”. Il Luminoso gli rispose: “Ho sistemato due pecore vicino al bue che è stanco, devo mettere un po’ d’acqua al mulino, per il resto... ho visto un gruppo di migranti che vagava senza meta... fuggivano da una guerra... possiamo fare qualcosa?” Dio lo guardò silenzioso poi sorrise amaro, prima di chiedere al Luminoso: “Abbiamo riempito la Terra di uomini per niente?”. Lontano, sulla Terra, Giuseppe e Maria guardavano le stelle.
INFORMAZIONI
Ugo Brusaporco
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Internet www.brusaporco.org